Design
Oppure no?
Alzi la mano chi non è sensibile al bello. Siamo attratti dalle cose che ci piacciono e finiamo molto spesso, in modo irrazionale, per orientare le nostre scelte, secondo una metrica basata sul “mi piace”.
La sfera professionale non fa eccezione e, nello specifico nel digital dove siti, app, campagne, piattaforme, sono fortemente condizionate da criteri estetici. Un errore, questo, che si traduce poi in progetti che non performano e non raggiungono gli obiettivi previsti.
L’estetica, il bello, il piacere, sono parametri troppo personali per essere usati come indicatori. Basare le proprie scelte su una metrica così individuale porta quasi sempre all’insuccesso.
Il Design, invece, è una scienza a tutti gli effetti, è analisi semantica degli oggetti, degli strumenti di interazione, è definizione degli equilibri, strutturazione dei percorsi, analisi dei comportamenti. È una scienza attenta agli utilizzatori e ai target di riferimento, così come agli obiettivi finali. È equilibrio, armonia, ergonomia delle strutture.
Prendiamo il caso delle interfacce, diventate uno degli asset più nevralgici di un’impresa, il cui compito è rendere intuitivo, semplice e immediato le attività degli stakeholder.
I software in dotazione alle imprese sono quasi sempre molto rigidi, complessi, perchè pongono al centro della propria vision, la funzione, piuttosto che l’uomo.

Per Web Industry sono le persone, con la loro attività, ad essere il fulcro del design.
Il design dovrà agevolare il loro lavoro quotidiano, semplificandolo, velocizzandolo, rendendolo più efficiente e sostenibile. Perché non saranno le persone a doversi adattare al progetto, ma il progetto a doversi adattare alle loro esigenze.- Corporate design
- Graphic design
- UI - UX design